Pubblico in vertiginoso aumento e crescente appeal tra i giovani confermano un trend in continua espansione. Risultati mai raggiunti prima nei 105 anni di vita dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Passa il tempo, variano gli assetti dirigenziali, resta a ben vedere immutato il fascino attrattivo esercitato dal Teatro Greco di Siracusa per centinaia di migliaia di spettatori provenienti da ogni parte del mondo: 157.640 per le 48 repliche delle rappresentazioni classiche in cartellone (Elena, Le troiane e Lisistrata dirette rispettivamente da Davide Livermore, Muriel Mayette- Holtz e Tullio Solenghi) e fino a 162.590, includendo nel computo i presenti alla serata unica con Luca Zingaretti e al concerto Seven days walking di Ludovico Einaudi.
Risultati mai raggiunti in precedenza nei 105 anni di vita dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (con un incremento di oltre 20.000 spettatori rispetto al 2018) e popolarità trans- generazionale del fenomeno (31.786 gli studenti registrati) inducono ad un’approfondita riflessione, sollevando non oziosi interrogativi sulle ragioni di tale successo.
La passione intramontabile per il Teatro Greco di Siracusa
I temi universali dibattuti nella drammaturgia del mito greco e contestualizzati nei luoghi fondativi per la storia del teatro continuano ancora a provocare la coscienza dell’uomo contemporaneo, lo inchiodano ad emozioni che nascono dal profondo, sospingendolo verso un’esperienza immersiva senza pari: un mix di suggestioni (pathos e successiva catarsi) conseguite con maggiore potenza evocativa nelle recenti stagioni del Teatro Greco grazie alle ottime riscritture dei testi antichi, che li hanno resi più vivi e attuali anche per un pubblico diversificato, rimodellandoli su sensibilità e abitudini linguistiche odierne.
L’ispirazione di registi talentuosi, le grandi prove d’attore e la divulgazione massiva degli eventi scenici con trasmissioni televisive e via web hanno fatto il resto, alimentando ovunque la fama di una manifestazione imperdibile, cui ciascuno desidera assistere.
Stagione Inda 2019 e arte diffusa sul territorio
Straordinario catalizzatore di richieste, il Teatro Greco non esaurisce tuttavia l’orizzonte d’attesa della stagione, quest’anno estesa per durata e collocazione di gran lunga oltre consueto. Il repertorio teatrale ha prodotto numerosi spettacoli extra da tutto esaurito, tra i quali, nel panorama d’eccezione dell’Orecchio di Dionisio, Thysìa, il rito segreto, a cura dell’Accademia d’arte del dramma antico, e Penelope. Il grande inganno, per la regia di Manuel Giliberti; a Siracusa e in tournée regionale, il saggio finale degli allievi dell’accademia Giusto Monaco, dedicato anch’esso a Lisistrata. Di sicuro richiamo le varie serate evento di impegno etico- solidale, come quella svoltasi in occasione della Giornata mondiale ONU per il rifugiato, nonché Agon, processo simulato in collaborazione con un’associazione per la tutela dei diritti umani; a queste si sono uniti l’omaggio a Pina Bausch e la consegna del premio Eschilo d’Oro a Vanessa Redgrave.
L’approfondimento critico è proseguito nel corso delle frequenti conferenze tematiche condotte da esperti di settore (ormai un must l’appuntamento con il prof. Luciano Canfora) e si è esteso per la prima volta alle arti visive grazie alle tre mostre ospitate in luoghi chiave del patrimonio storico- artistico siracusano. Considerando inoltre la massiccia partecipazione degli studenti liceali (quasi 5.000) sia sul palco che come pubblico al Festival internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzo Acreide, si può ragionevolmente sperare in grande.
Teatro Greco di Siracusa: GLI SPETTACOLI DELLA STAGIONE